La legenda siciliana narra di un certo Nicola (Cola di Messina), figlio di un pescatore, soprannominato Colapesce per la sua abilità nel muoversi in acqua; di ritorno dalle sue numerose immersioni in mare si soffermava a raccontare le meraviglie viste e, talvolta, riportava tesori. La sua fama arrivò al re di Sicilia ed imperatore Federico II di Svevia che decise di metterlo alla prova. La versione catanese della leggenda vuole che il sovrano, interessato alla conoscenza del mondo e delle curiosità fenomeniche, chiedesse a Colapesce di andare a vedere cosa vi fosse al di sotto dell'Etna e farne testimonianza. Colapesce scese e raccontò di aver visto che sotto l'Isola vi fosse il fuoco e che esso alimentava il gigantesco vulcano. Federico ne chiese una prova tangibile, così il giovane disse che avrebbe fatto giungere al suo re la prova che desiderava, ma che sarebbe morto nel fargliela pervenire. Colapesce si tuffò con un pezzo di legno per non fare più ritorno, mentre il legno - che notoriamente galleggia - tornò in superficie bruciato.
L'immobile, ubicato al secondo piano non ascensorato di uno stabile dei primi del 900, della via intitolata al sopraccitato Cola Pesce, si estende su una superficie utile calpestabile di c.a. 60 m² avente ingresso su sala da pranzo, con annesso il cucinotto con ripostiglio, il bagno con doccia, una cameretta finestrata ed una camera matrimoniale luminosa. Lo stesso gode di un balcone con esposizione sulla stessa via e con vista mare. Lo stato conservativo dell'immobile risulta essere in buono stato, pertanto può essere adibito sin da subito come abitazione principale oppure come investimento.
E' possibile visionare l'immobile, tutti i giorni con previo avviso telefonico
Catania
Catania
Gravina di Catania